La pittura di Maria Germana Bargagli Petrucci sembra vivere al limite del sogno. Di un sogno che si fa realtà, nel momento in cui riconosciamo la validità degli elementi che compongono il suo mondo poetico.
E pensare che l'artista rivisita antiche storie o riscopre tutto un mondo di favole, quasi ad operare una sorta di rilettura di messaggi racchiusi all'interno di un percorso immaginativo che si salda allo spessore di una poesia fantasiosa, affidata alla pennellata vibrante e sensitiva.
Il percorso di Maria Germana Bargagli Petrucci, il flusso dei suoi motivi formali si salda, a nostro parere, ad una problematica duplice: da un Iato, all'esigenza di visualizzare tutto un mondo di immagini interiormente rivissute ed avvertite e dall'altro ad una sorta di dialettica come elemento progettuale.
Proprio in tale ottica il colore ha un suo tono vibratile e nervoso che comunque si dispone con una sua presenza ad organizzare l'immagine con una sensibilità particolare, per non lasciarla defluire in mondi di inutile sentimentalismo.


Giacinta Patorno